Presentazione
Salve a tutti. Mi sono avvicinata alla criminologia qualche anno fa, quando ho iniziato a scrivere gialli. Volevo impossessarmi degli strumenti necessari per descrivere al meglio il rapporto vittima-carnefice, finché l’iniziale interesse utilitaristico si è trasformato in passione.
Non ho la pretesa di considerarmi un’esperta: attraverso Tagli di Nera spero solo di condividere con voi la stessa passione. Affronteremo casi di cronaca, con un taglio il più possibile diverso da quello dei salotti televisivi e... lo scopriremo insieme, grazie anche ai vostri suggerimenti. Al momento siamo quasi obbligati a parlare delle tante donne che vengono assassinate e di come i media ne parlano.
Tagli di Nera - Introduzione Il 24 febbraio del 1990 sulla riva di un lago su cui si affaccia un’apparentemente tranquilla cittadina americana al confine con il Canada, fu rinvenuto avvolto in un telo di plastica il corpo senza vita di una giovane donna, completamente nudo. Lo sceriffo, intervenuto sul posto insieme al medico che in un piccolo paese di solito sostituisce il coroner, riconobbe subito che il cadavere apparteneva a quello di una delle ragazze più popolari del liceo cittadino. Non è un caso di cronaca reale, ma la trama della prima puntata di Twin Peaks, la famosa serie televisiva ideata da David Lynch e Mark
Frost che andò in onda in Italia il 9 gennaio 1991 su Canale 5, costringendo ben undici milioni di spettatori a tormentarsi, chiedendosi per mesi “chi ha ucciso Laura Palmer?”, domanda alla quale molti oggi ancora non sanno rispondere. Suppongo che dopo vent’anni si possa ricordare che la ragazza fu assassinata da suo padre, Leland Palmer, che agì sotto l’influsso di uno spirito maligno, chiamato “Bob”: lo geniale Linch evidentemente non poteva accontentarsi di una spiegazione troppo banale, perciò a un delitto commesso in ambito familiare aveva voluto aggiungere un pizzico di mistero.
Togliendo l’elemento soprannaturale, ci saremmo trovati di fronte a una serie drammatico-poliziesca, basata sui dati statistici riguardanti gli omicidi di donne che evidenziano come l’assassino il più delle volte sia ben conosciuto dalla vittima, spesso un suo parente prossimo o il partner. Si tratta di un fatto ben noto a qualsiasi investigatore, eppure i media sembrano ignorarlo, preferendo puntare il dito contro colpevoli più rassicuranti, come il solito extracomunitario che permette di vedere il male come qualcosa di lontano e totalmente estraneo alla solida e protettiva famiglia italiana descritta dalla nota pubblicità della Mulino Bianco. Oppure si mettono a scavare sul passato della vittima, sperando di scoprire chi sa quale terribile segreto, senza curarsi di quanto questo possa sconvolgere la vita di familiari e amici che vorrebbero solo giustizia e silenzio. A meno che non siano proprio loro a voler ottenere i famosi quindici minuti di celebrità profetizzati da Andy Warhol, che però non aveva pensato che un giorno sarebbero stati cercati dalle persone comuni per farsi conoscere abbastanza da, per esempio, “meritarsi” apparizioni a Quarto Grado o di partecipare alla prossima edizione de L’isola dei famosi. Di fronte ai microfoni dei giornalisti che vogliono sapere anche i particolari più insignificanti riguardanti la persona cara che hanno perso, piangono disperati, sempre però stando attenti a mostrare alle telecamere il loro lato migliore. Recitano una parte che hanno scelto, mentre le vittime troppo spesso quella che di volta in volta decidono di proporre i media.
( Nero Cafè - Biancamaria Massaro)
Biografia
Biancamaria Massaro è una scrittrice romana di racconti e romanzi di genere noir, fantastico e horror, oltre che di narrativa per bambini e ragazzi.
Ha pubblicato i romanzi Consegne alla Quercia (genere thriller, Forme Libere Edizioni, 2010), Si può credere ai fantasmi? (narrativa per ragazzi, Nemo Editrice,2009) e I Signori del Malsem (genere fantascienza, Kipple, 2008). Il suo racconto Di madre in figlia é presente nell’antologia “Archetipi” (Edizioni XII, 2009), mentre i soggetti Le Lettere di Milady e Regolamento di conti sono stati segnalati rispettivamente nei concorsi “Indipendentemente” e “Sonar Script”.
Appassionata di criminologia, nel 2010 ha pubblicato il breve saggio H.H.Holmes, Jack the Ripper e le madri assassine: “Mostri” solo se lo dicono i Media? (Giovane Holden Edizioni)
Grande!!!!! Buon lavoro e mille auguri per la nuova avventura!
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