giovedì 31 marzo 2011

Le mani sugli occhi

"Le mani sugli occhi" di Ugo Barbàra (Piemme)

Vittorio Tanlongo sa cosa si prova. Conosce il senso di onnipotenza di chi legge dentro i sogni, le avidità, le frustrazioni degli altri. Titolare di un avviato studio legale per i più, abilissimo faccendiere per i pochi che hanno potuto permettersi i suoi servigi, ha assaporato il sottile piacere del burattinaio che tira i fili ed è maestro nel condurre gli affari, ora allettando e corrompendo, ora invece truffando, minacciando, ricattando.

Ma dopo un grosso colpo per il quale ha rischiato di perdere tutto, Tanlongo con quella vita ha chiuso ed è sparito per qualche anno. Ora che è tornato, sua moglie Elisa, i suoi tre bambini e la villa seminascosta sul lago di Bracciano sono il suo unico orizzonte. Ma il passato non dimentica. Alcuni russi che aveva saputo servire bene lo hanno rintracciato e pretendono che lavori di nuovo per loro. Non c’è spazio per un rifiuto: hanno eliminato Teo, il suo braccio destro, e prendono in ostaggio la sua famiglia.

Ci sono di mezzo trenta miliardi in bond americani sequestrati alla frontiera con la Svizzera e un’inchiesta condotta da un magistrato, Federica Assioli, che è anche l’unica donna che Vittorio abbia mai amato prima di sua moglie. L’unica che, come sua moglie, non vorrebbe ingannare. Ma la posta in gioco non sono più il denaro, il successo, il potere: la posta in gioco ora è la vita.

Senza possibilità di scelta, Vittorio comincia a imbastire la sua commedia. Solo che questa volta anche lui è un burattino, e la commedia rischia di farsi tragedia già al secondo atto.


Ugo Barbàra ha 41 anni e vive a Roma, dove è a capo della redazione New Media dell'agenzia giornalistica AGI. Ha pubblicato con la casa editrice Piemme i romanzi Desidero informarla che le abbiamo trovato un cuore, La notte dei sospetti, Il corruttore, finalista al Premio Scerbanenco, e In terra consacrata, ispirato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, candidato al Premio Strega 2009, vincitore del Premio Alziator e finalista al Premio Scerbanenco. Il racconto L'Avaro è stato pubblicato nell'antologia Seven, curata per Piemme da Gian Franco Orsi. Scrive progetti e sceneggiature per il cinema ed è autore del film sulla strage di Via D'Amelio Gli angeli di Borsellino. Ha una cattedra di scrittura creativa all'Università La Sapienza di Roma ed è co-fondatore del progetto "To report"

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